Post

Il bassotto e l'ernia: consigli per una serena convivenza

Immagine
  Quasi ogni razza canina, purtroppo, ha il proprio tallone d'Achille: per i pastori tedeschi e i labrador è la displasia, molti molossi sono inclini a contrarre forme tumorali, c'è chi ha problemi alla vista ecc. Il punto debole del bassotto, si sa, è l'ernia del disco. Questo non significa che il bassotto sia un cane delicato che va tenuto coma una tazzina nella cristalliera; al contrario, il nostro amico è robusto, forte e dinamico, e ha solo bisogno di qualche accortezza per evitare il più possibile di imbattersi nel suo nemico più infido. Ma perché al bassotto viene l'ernia? I fattori sostanziali che mettono a rischio il bassotto sono 2: -il primo fattore, che possiamo definire meccanico, è il fatto di avere le zampe corte. Mentre nei cani più alti le lunghe zampe funzionano come molle che attutiscono i colpi, le zampette dei bassotti non riescono ad assorbire gli urti i quali, di conseguenza, vanno a ripercuotersi interamente sulla colonna vertebrale; insomma

Eugenios tra passato e futuro.

Immagine
  Vorrei spendere due parole su questo cane molto importante per me. Benché non perfetto è riuscito a divenire campione italiano di bellezza in 8 esposizioni, durante le quali si è aggiudicato anche il titolo di Campione Sociale 2022 ed è stato 2 volte BOB (miglior soggetto della razza) 3 volte BOS (miglior maschio della razza) e ha vinto 2 CACIB. Ultimamente, in expo, è capitato che un paio di persone mi dicessero: “Bello, quel cane; un po' vecchio modello, ma ...” dopo di che hanno iniziato a giustificarsi temendo che “vecchio modello” suonasse come un'offesa, non rendendosi conto come per me fosse un complimento. Come tutte le cose nel mondo, anche i cani cambiano: a volte in meglio, altre in peggio, dipende da cosa sono dettati i cambiamenti. Quando a dirigere la marcia è la moda, di solito non ne viene niente di buono, ma sta di fatto che un allevatore deve in qualche modo adeguarsi se vuole continuare ad ottenere qualche risultato sul ring. Eppure, io, tutta questa vog

Cinofilia, ambizione ed expo: un labirinto in cui è facile restare prigionieri.

Immagine
  Tempo fa un'amica allevatrice che produce cani molto validi, molti dei quali esportati all'estero, mi disse queste parole: ”Io ho cani in America, in Asia, in Europa: io posso dire di aver dato davvero qualcosa alla cinofilia!”. Queste parole mi hanno fatto molto riflettere, perché credo che effettivamente ogni allevatore dovrebbe porsi seriamente questa domanda: “Cosa voglio dare, io, alla cinofilia?” Spesso l'idea di cinofilia di qualità viene ridotta ad una serie di competizioni di livello più o meno alto che si svolgono tra una cerchia ristretta di cani. Oggi come oggi, essendo il trasporto di animali su lunghe distanze divenuto più agevole (soprattutto per un cane come il bassotto che, grazie alle piccole dimensioni, può tranquillamente viaggiare nella cabina di un aereo passeggeri), stiamo assistendo ad un continuo scambio di cani tra paesi lontanissimi, scambio che si basa prevalentemente sulla ricerca di alcune linee di sangue universalmente considerate partico

Cani da compagnia e pedigree: davvero non serve a niente?

Immagine
  "Pronto? È l'allevamento? Senta, vorrei un bassottino, ma a me serve da compagnia. Guardi, il pedigree non mi interessa..." Quante volte, un allevatore, sente rivolgersi richieste come questa... Ed ogni volta, sente sorgere dentro di sè un senso di sconforto, come un moderno Don Chisciotte di fronte al suo mulino a vento. Perché da un lato vorrebbe dare spiegazioni, divulgare cultura, ma così facendo darebbe l'impressione di voler convincere la gente a comprare il cane da lui; dall'altro, l'interlocutore è soddisfatto della propria beata ignoranza, e non è affatto interessato ad approfondire l'argomento: vuole un bassotto senza pedigree a 600 euro, e non rompermi tanto le scatole.  Invece l'argomento va approfondito eccome. Se volete acquistare un cane, di qualsiasi razza sia, e non volete dedicare una briciola del vostro tempo per capire bene che cosa state facendo e in che terreno vi state addentrando, allora siete degli incoscienti e state met

Come scegliere il vostro cucciolo (se non siete degli esperti intenditori)

Immagine
Come si sceglie un cucciolo? Beh, se avete deciso di adottare un trovatello, allora si sceglie col cuore. Si va al canile e, tra i cani che ci verranno presentati, si sceglie quello che ci colpisce di più, vuoi per l'espressione del muso, vuoi per il temperamento, le forme od altro. Ovviamente, sempre dopo aver debitamente valutato ciò che possiamo offrire (spazio, moto, cure) e ciò di cui quel particolare soggetto potrebbe aver bisogno. Se invece si opta per un cucciolo di razza, la faccenda è ben diversa. Una razza ha caratteristiche piuttosto omogenee, sia come morfologia che come temperamento quindi, entro certi limiti, sappiamo già, più o meno, che tipo di cane ci porteremo a casa e la scelta non riguarderà tanto il singolo soggetto quanto, invece, l'allevamento a cui intendiamo rivolgerci e che dovrà darci un soggetto che sia, molto “semplicemente”, aderente allo standard di razza. La scelta dell'allevamento è importante perché tra allevamento e allevamento po

QUANTO COSTA UN CUCCIOLO?

Immagine
Quanto costa un cucciolo di bassotto? O meglio, quanto costa un cucciolo, punto? Non è semplice stabilire una cifra esatta, perché i fattori chiamati in causa sono molti e molto variabili; per rendere un'idea cercherò di farvi quello che, dalle mie parti, chiamiamo “il conto della serva”, cioè un'analisi approssimativa delle spese che ci dirà, a grandi linee, dove andremo più o meno a parare, come la servetta che, andando a fare la spesa, non sa esattamente quanto spenderà ma sa quanti soldi deve portarsi dietro. Per prima cosa è necessario rendersi conto che in un allevamento non ci sono solo le mamme coi cuccioli; ci sono invece molti cani, alcuni non più utilizzabili come riproduttori per raggiunti limiti di età o di salute, altri non ancora attivi in tal senso perché troppo giovani. Questo non significa che questi cani, non più economicamente utili, non debbano essere accuditi con tutte le dovute cure e queste cure vanno pagate con il reddito dell'allevamento,