Il bassotto e l'ernia: consigli per una serena convivenza

 

Quasi ogni razza canina, purtroppo, ha il proprio tallone d'Achille: per i pastori tedeschi e i labrador è la displasia, molti molossi sono inclini a contrarre forme tumorali, c'è chi ha problemi alla vista ecc.

Il punto debole del bassotto, si sa, è l'ernia del disco.

Questo non significa che il bassotto sia un cane delicato che va tenuto coma una tazzina nella cristalliera; al contrario, il nostro amico è robusto, forte e dinamico, e ha solo bisogno di qualche accortezza per evitare il più possibile di imbattersi nel suo nemico più infido.

Ma perché al bassotto viene l'ernia?

I fattori sostanziali che mettono a rischio il bassotto sono 2:

-il primo fattore, che possiamo definire meccanico, è il fatto di avere le zampe corte.

Mentre nei cani più alti le lunghe zampe funzionano come molle che attutiscono i colpi, le zampette dei bassotti non riescono ad assorbire gli urti i quali, di conseguenza, vanno a ripercuotersi interamente sulla colonna vertebrale; insomma, possiamo dire che il bassotto è un po' come una macchina con gli ammortizzatori scarichi.

-il secondo motivo è una predisposizione biologica.

Le zampe dei bassotti, così come quelle di tutte le razze a zampa corta (molti terrier, corgi ecc.) sono state ottenute fissando nel loro patrimonio genetico un particolare gene che impedisce l'allungamento di alcune ossa; questo stesso gene è responsabile della calcificazione precoce delle cartilagini, e i dischi vertebrali altro non sono che dischi di cartilagine che stanno tra una vertebra e l'altra e che hanno la funzione di assorbire gli urti. Questa funzione viene ovviamente limitata dalla calcificazione che ne diminuisce l'elasticità, quindi il nostro bassotto è un'auto con gli ammortizzatori non solo scarichi, ma anche un po' arrugginiti.

Purtroppo, ad oggi, non abbiamo strumenti scientifici per determinare con accuratezza quali soggetti siano più o meno predisposti all'ernia; è importante però chiarire che l'ernia, di per sé, ha un'origine meccanica, cioè traumatica, e non genetica: l'ernia viene perché il cane ha subito un colpo o ha fatto un movimento sbagliato, non perché gliel'hanno tramandata i genitori.

Ciò che è genetico, invece, è il fattore predisponente, ma questo è impossibile da evitare perché si tratta proprio dello stesso fattore che dona al bassotto le sue peculiari zampe corte.

Ma allora, i nostri bassotti sono tutti condannati al mal di schiena? Assolutamente no!

L'ernia non è una certezza, ma un rischio, una debolezza: e come tutti i rischi, se lo si conosce si può riuscire ad evitarlo, e come tutte le debolezze può essere combattuta rinforzando quel che è necessario. Vediamo come.


Cose che fanno male, cose che fanno bene...

Al bassotto fanno male tutti quei movimenti che causano brusche compressioni sulla colonna vertebrale, quindi i salti all'ingiù e le frenate secche.

Tradotto in parole semplici, quel che dobbiamo cercare di evitare il più possibile sono le scale in discesa, i salti giù dal divano e i giochi di riporto con pallina e legnetto dove il cane si trova a frenare di scatto mentre corre a tutta birra.

Dunque, per scendere le scale prenderemo il cane in braccio, e se ha il permesso di salire sul divano o sul letto quando vuole dovremo mettere una rampa da cui possa scendere dolcemente o dei cuscini sui quali atterrare; oltre a questa precauzione eviteremo di farlo giocare lanciandogli palline o altri oggetti da rincorrere.

Esempio di rampa per divano

Più la muscolatura del bassotto è forte e le sue articolazioni sciolte, più il rischio di ernia si allontana.

Al bassotto fa bene tutto ciò che lo rende agile e robusto, quindi le corse in campagna e sulla spiaggia, camminare nell'acqua, giocare con gli altri cani (con un po' di prudenza solo nel caso in cui il gioco diventi eccessivamente violento), esplorare, scavare, strapazzare i giocattoli e, in linea di massima, tutto ciò che aiuta a mantenere e migliorare la muscolatura.

Il nuoto va bene con moderazione, ma andrebbe evitato nei cani che hanno già problemi sulla colonna, perché nuotando la schiena assume un assetto concavo che porta le estremità superiori delle vertebre a toccare tra loro, e questo potrebbe causare fastidi.

Molto bene le salite e la montagna, avendo cura che le discese più ripide non vengano affrontate per via diretta, ma piuttosto scendendo in diagonale o a serpentina.


E per i bassotti che vivono in appartamento e hanno poche possibilità di fare intensa attività fisica? O per i cani anziani e per i soggetti che hanno già qualche problema? Come possiamo costruire un fisico tonico e sciolto nei cani che non hanno la fortuna di avere costantemente a disposizione vasti spazi aperti?

Esistono specifici esercizi che possiamo far fare al nostro cane anche stando in casa, e che sono molto utili per mantenere il fisico in attività e coltivare la scioltezza articolare unitamente alla mobilità e alla potenza della muscolatura.

Si tratta di una sorta di ginnastica posturale per cani e naturalmente va eseguita sotto la supervisione di un professionista che periodicamente verifichi la bontà del lavoro che stiamo svolgendo con il nostro amico.

Per farcene un'idea abbiamo incontrato la dottoressa Ulrike Amon, osteopata e fisioterapista, la quale in poco tempo è riuscita a mettere in evidenza la grande importanza che possono assumere questi esercizi, apparentemente semplici ma che invece possono portare a risultati eccellenti se ben eseguiti.

La ginnastica posturale per cani.

La ginnastica per cani ha veramente un'utilità globale; non solo irrobustisce, elasticizza, tonifica e riattiva il fisico del nostro amico, ma allena pure le connessioni neurologiche, migliora equilibrio e coordinazione e rafforza anche il rapporto con il proprietario.

Trattandosi di esercizi che il cane deve eseguire da solo, cioè senza costrizione fisica ma dietro convincimento/apprendimento (anche aiutati da qualche ghiottoneria...), ci troviamo di fronte ad un processo

che è insieme addestrativo, allenante e di auto-esplorazione corporea.

Il cane si sente mentalmente stimolato, supera le proprie incertezze e, divertendosi, migliora sia la propria autostima sia le proprie prestazioni fisiche; questo rende la ginnastica un ottimo rimedio anche per cani timidi ed insicuri che acquisteranno molta più fiducia in se stessi e nei propri mezzi.

Il cane di città, è inevitabile, è il soggetto più a rischio di ernia.

Non solo conduce di solito una vita piuttosto sedentaria, ma quando salta, magari su e giù dal divano, lo fa sulle mattonelle che a causa della loro rigidità causano contraccolpi ben peggiori del ciglio erboso di un fosso.

Quando il padrone rincasa dal lavoro non sempre ci sono occasioni per fare cose insieme, e spesso il rapporto tra il cane d'appartamento ed il suo proprietario si traduce in passeggiatine al guinzaglio e coccole sulla poltrona, che anche se fanno bene al cuore non fanno però bene per l'ernia.

Per questi cani ancor più che per altri sarebbe un toccasana seguire un programma regolare di ginnastica.

Gli esercizi si possono eseguire a casa, con supervisione dell'istruttore anche via internet e non necessariamente sempre in presenza; il materiale necessario è poco ingombrante e trova facilmente spazio in un mobile o sotto al letto e bastano alcuni minuti al giorno fatti con costanza: non occorre impegnarsi ore intere e le sessioni di lavoro domestico possono essere anche brevi purché regolari.


E se l'ernia viene?

Se nonostante tutte le nostre precauzioni l'ernia arriva lo stesso, il fattore determinante diventa il tempo: prima ci se ne rende conto e meglio è.

In casi estremi l'unica soluzione rimane l'intervento chirurgico, che peraltro non dà totali garanzie di successo e presenta sempre esso stesso dei rischi; ma un'ernia presa allo stadio iniziale può essere controllata con successo anche tramite terapie anti-infiammatorie e grazie ad una corretta gestione del cane.

In seguito, eventuali strascichi possono essere trattati con la fisioterapia; ma senza addentrarci in argomenti troppo tecnici, e che variano molto da caso a caso, rimane il fatto che è fondamentale agire con tempismo.

Appena il cane mostra dolore alla schiena va subito immobilizzato, magari chiudendolo nel trasportino o in uno spazio molto ristretto, da cui uscirà solo per fare i bisognini fino a quando il veterinario non ci darà diverse disposizioni.

Purtroppo accade spesso che i proprietari non si rendano subito conto che il loro cane ha mal di schiena e, vedendo il loro bassotto un po' sofferente, scambiano i sintomi con un mal di pancia.

Fate molta attenzione al comportamento del vostro cane: appena vedete che rinuncia a fare movimenti per lui abituali, come saltarvi alle ginocchia, rotolarsi, scuotersi, scendere dalla poltrona ecc. fategli fare un controllo dal veterinario e potrete evitare guai molto più seri.

E poi, quando il vostro amico si sarà rimesso in forma, iniziate un programma costante di ginnastica per aiutarlo a prevenire problemi in futuro.

Ancor meglio, iniziate fin da subito e vi divertirete entrambi guadagnando in salute e serenità.


Realizzato in collaborazione con la dottoressa osteopata e fisioterapista veterinaria

Ulrike Amon- studio Fisiovet PISA

tel. 348 11 96 125 E-mail: amonulli@yahoo.it

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